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Ross Birrell & David Harding
Dante Desire Line Poetry Path, 2025
Sentieri spontanei
I percorsi ordinati e ad angolo retto creati dagli architetti intorno ad aree erbose sono spesso deviati dalle persone che scelgono di percorrere la distanza più breve tra due punti – attraverso il prato. Questi passaggi sono descritti poeticamente dagli urbanisti come “desire lines”, linee del desiderio, (in italiano sentieri spontanei). Nel 1976, mentre era impiegato come town artist di Glenrothes (1968-78), una città di nuova fondazione a nord di Edinburgo, David Harding realizzò un poetry path pavimentando un sentiero e incorporandovi una nuova poesia del poeta scozzese Alan Bold: “Ho suggerito ad Alan che, posizionando una parola nell’angolo in alto a sinistra di ciascuna lastra in entrambe le direzioni, metà della poesia potesse essere letta andando verso i negozi e l’altra metà tornando indietro”. Quarant’anni dopo, nel 2017, su commissione di documenta 14, Harding ha creato un nuovo poetry path su una linea del desiderio all’interno del Rizari Park di Atene, vicino al Museo della Guerra, al Conservatorio e ai resti del Liceo di Aristotele. Il percorso includeva un distico tratto da Cascando, una poesia di Samuel Beckett:
“Se non mi ami non sarò amato / Se non ti amo non amerò”. Le parole di Beckett, in bronzo, erano inserite in lastre di cemento e potevano essere lette in inglese dai passanti che camminavano in una direzione e in greco da chi arrivava dalla direzione opposta.
Agape
Il tema del sentiero di Harding ad Atene era l’“Agape”, il termine greco che indica l’ideale dell’amore disinteressato e duraturo, che testimoniava lo spirito della risposta umanitaria della Grecia alla crisi dei rifugiati che si stava sviluppando sulle sue coste. Una lettera sul tema dell’Agape, scritta da Petros Kokkalis, vicesindaco del Pireo, è sepolta sotto il sentiero.
Dante
Per il progetto Lavinia alla Loggia dei Vini, Harding è tornato al tema dell’Agape in un’opera sviluppata in collaborazione con Ross Birrell (con cui Harding collabora dal 2005). Nei giardini paesaggistici del XVII secolo di Villa Borghese a Roma – un contesto molto diverso dall’architettura delle New Town scozzesi del dopoguerra – si intreccia un percorso spontaneo, che inizia in un boschetto adiacente all’ingresso del parco vicino alla Galleria Borghese e si snoda oltre la storica Loggia dei vini. Per questo poetry path a Roma, gli artisti hanno scelto un frammento dal capitolo XI della Vita Nuova (1294) di Dante, la descrizione e il commento del poeta sul suo amore per Beatrice – l’incarnazione terrena del concetto di amore divino. Nel contesto di guerre che sembrano irrisolvibili in Ucraina e a Gaza, siamo attratti dalla dichiarazione apparentemente semplice che si trova al cuore del testo dantesco: “una fiamma di caritade, la quale mi facea perdonare a chiunque m’avesse offeso”. Di fronte all’inesprimibile violenza contro innumerevoli bambini innocenti a Gaza e altrove, il sentimento di Dante risulta quasi impossibile da contemplare per molti, ma diventerà inevitabilmente tanto più vitale da affrontare se la pace dovrà prevalere per le generazioni future.
Una lettera sul tema dell’Agape, scritta dal classicista, insegnante e scrittore d’arte Richard Fletcher (noto anche come Minus Plato), è sepolta sotto il percorso.
Il carattere tipografico delle lettere in bronzo, incastonate in lastre di cemento da 40 × 40 cm, è “Eurostile”, un sans serif progettato nel 1962 da Aldo Novarese per la fonderia Nebiolo di Torino.