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Questo è il capitolo iniziale di una raccolta di saggi dal titolo: DECADEnt – Public Art – Contentious Term and Contested Practice, 1996.
Il termine “arte pubblica” si è diffuso negli ultimi trent'anni per descrivere una certa pratica artistica i cui risultati si trovano principalmente negli spazi urbani esterni utilizzati liberamente dal pubblico. In altre parole, l'arte pubblica si trova nelle strade, nelle piazze, nei parchi e negli angoli nascosti delle città. Il termine è usato per includere, tra l'altro, la nozione di una generale natura pubblica del “luogo”, distinta da quella più limitata di istituzioni come le gallerie d'arte e i musei d'arte contemporanea. Tuttavia, il luogo in cui si trova un'opera d'arte non è il limite di ciò che il termine tenta di definire. Quando l'arte esce dalle gallerie e dai musei, spesso occupa spazi aperti, non dedicati specificamente all'arte e non regolamentati, attirando l'attenzione di un pubblico molto più vasto e diversificato. Come ha osservato Janet Kardon, “l'arte pubblica è la principale arena in cui le idee democratiche e l'elitarismo estetico cercano di venire a patti”. Queste sono le questioni che le pratiche dell'arte pubblica cercano di affrontare.
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